Vinculum: Suggellare la promessa di matrimonio
Le fedi, la promessa d’Amore più grande, un dono reciproco che porterete al dito per sempre che porterete entrambi, simbolo d’amore.
Una tradizione cosi antica che risale già in epoca barbarica, dove per suggellare la promessa d’amore le coppie si scambiavano un’anello in segno di fedeltà.
Gli antichi egizi saldavano agli anelli dei sigilli raffiguranti scarabei e geroglifici, mentre i greci indossavano cerchietti d’oro con cammei o incisioni.
Presso gli antichi romani l’uso di questi monili detto invece “vinculum”, era regolato dalla legge:
gli anelli dei cittadini liberi erano d’oro, quelli degli schiavi liberati d’argento e quelli degli schiavi di ferro.
Anche i cristiani ben presto presero l’abitudine di utilizzare questi gioielli, solitamente d’oro, poiché rappresentava e rappresenta l’eternità.
Tornando ai nostri tempi, solitamente sono i fidanzati che scelgono le fedi, vi consiglio di non comprare mai gli anelli di fidanzamento e le fedi nello stesso momento, tenete conto che queste ultime potete tranquillamente acquistarle anche un mese prima (da 1 a 3 mese prima), comunque il più delle volte a scegliere gli anelli è la futura sposa, mentre lo sposo si limita a confermarne il desiderio dell’amata.
Se capita di riceverle in dono, dai testimoni o dai genitori, non esitate a dichiarare il proprio gusto personale, può anche capitare di saldare la differenza se il costo supera il budget di chi dona.
Il consiglio, quindi, a prescindere da chi dovrà pagare le fedi, è che siate sempre voi a scegliere gli anelli.
Anche perché la scelta può ricadere su una miriade di modelli e soluzioni che il mercato offre, scegliendo tra classiche e particolari.
Naturalmente, le prime sono quelle più diffuse, le più note:
Francesine, Sarde, Irlandese, Ebraiche, Mantovana, Umbre, Etrusche, vengono realizzate con vari metalli, disponibili in oro giallo, bianco, rosa, in platino per le più fashioniste, il metallo più puro e il più prezioso, il più raro e il più resistente, con diverse grammature e spessori, che vanno da 3,5 / 4 m, suggerisco 3 mm per gli uomini e 5 mm per le donne.
La stessa può sembrare semplicemente un cerchio perfetto senza ulteriori lavorazioni, ma non è così, si trovano intrecciate o ancora con l’aggiunta di una pietra che, secondo la tradizione, “rompe” la perfezione sferica.
Mentre per le seconde, giochiamo di fantasia, visto che non ha limiti, si possono produrre in tutti colori, anche nero e marrone e in tutte le forme, con e senza pietre preziose e varianti di leghe metalliche, tra cui l’acciaio, il bronzo e il rame, per gli alternativi, per i temerari in ceramica e persino in legno, ma ricordate, il disegno può dipendere tutto da voi.
Mi raccomando, benchè modaioli, le fedi devono essere uguali, al massimo la sposa può optarla con diamanti, ma possibilmente della stessa forma e dello stesso colore.
Non dimentichiamoci l’incisione all’interno delle fedi, questo dettaglio, risale al Settecento, c’è chi incide, la data e il nome ma anche chi sfida la tradizione, con vere e proprie poesie d’amore, frasi in latino, simboli, nomignoli e frasi codificate.
L’usanza di indossare la fede nuziale all’anulare della mano sinistra è una consuetudine abbastanza recente, ma ci sono due versioni. La prima, ispirata da una credenza molto poetica, dall’anulare scorre la “vena amoris” (vena dell’amore) che conduce direttamente al cuore.
Accanto a questa motivazione sentimentale, ne convive anche una religiosa, quando il sacerdote, toccava le prime tre dita della mano sinistra, pronunciava la formula : ” nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo…” infilando, poi, l’anello, così benedetto, nel quarto dito della mano degli sposi.